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Grey Goo

La storia e la missione sono narrate con belle scene di CGI. La storia non è complicata e le caratteristiche di ogni fazione rendono questo mondo molto interessante. La razza Beta è la prima specie che ci viene presentata e gli Umani sono gli invasori alieni.

La razza Beta ha un set-up più tradizionale, con edifici distinti per ogni cosa ed unità chiaramente riconoscibili.  Gli esseri umani sono tutti (in realtà ci sono solo due esseri umani in tutto il gioco) "robotizzati" e quindi le loro strutture devono essere necessariamente collegate alla base principale per la fornitura di energia elettrica. I Grey Goo sono la razza più strana. Iniziano come un grande massa informe di Goo, rotolano su un punto risorsa e come assorbono Catalyst si dividono in masse più piccole che possono riformarsi in unità di vari tipi. Mentre la Beta e gli Umani sono bloccati nelle loro basi i Goo non hanno basi e possono letteralmente andare ovunque, quindi è molto difficile difendersi da loro e combatterli.

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Tutti accedono ad unità semplici come i carri armati, unità anti-aerea, ecc.. ogni fazione ha una propria unità Epica che può decimare il campo di battaglia. 

Nel single-player di Grey Goo possiamo giocare solo una campagna, con quindici missioni suddivise in cinque missioni per ogni fazione, con un'aspettativa di gioco di circa 15-20 ore, a seconda della difficoltà di gioco scelta. Se non si è giocatori profesionisti di Starcraft all'inizio conviene giocare in modalità "Facile", in quanto la modalità "Normale" è più difficile di quanto ci si aspetta già dalla seconda missione (la prima è un tutorial)

Graficamente Grey Goo è molto bello. Non esattamente colorato e vivace come altri titoli Blizzard, ma sicuramente con il suo fascino. Molto buona la musica composta da Frank Klepacki, autore di Command & Conquer, Dune nonchè di Star Wars: L'Impero in guerra.

A completare il pacchetto abbiamo le tipiche opzioni Skirmish e Multiplayer, entrambi 1v1, 2v2 o Free-For-All.

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Il problema più grande di Grey Goo è che è troppo difficile per quello che realmente è: un divertente RTS in stile Command & Conquer.
La curva di apprendimento è praticamente inesistente, o si conosce da subito tutto o si muore. Che è un peccato, perché tutto il resto è davvero gradevole. Le fazioni sono tutte uniche, divertenti da giocare e soprattutto equilibrate nonostante siano così radicalmente diverse. La campagna ha solo 15 missioni e si deve giocare ogni fazione, che può risultare un po' fastidioso, ma non drammatico. Le scene sono veramente notevoli, così come la grafica e l'audio.

Probabilmente il miglior gioco di Petroglyph (soprattutto se non si è un fan di Star Wars), non ruba la corona RTS a Blizzard, ma se si cerca un gioco di strategia divertente non si rimarrà delusi.

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